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Maria Caramelli |
Dalle uova bio allevate in Germania che bio non sono al
macinato che contiene carne di cavallo manipolata: scegliere che cosa portare
sulla tavola risulta oggi difficile. Come orientarsi, allora? Bellezzefelici lo ha chiesto a Maria Caramelli, direttore generale
dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
e responsabile del Centro di referenza nazionale per la Bse (mucca pazza).
Caramelli ha appena scritto un agile e utile volume, Per non scoprirlo mangiando… La sicurezza alimentare nel nostro Paese
(Instar libri).
D. Dalla mucca pazza al macinato con cavallo da corsa non
autorizzato: possibile che sia sempre la carne la grande maltrattata?
R. La carne è una
fonte preziosa di proteine ma, in alcuni casi, un lungo procedimento di produzione
può renderla più suscettibile a subire frodi rispetto ad altri alimenti, al
pari comunque di altre materie prime come il pesce. E' però anche vero che
quando si scoprono queste frodi significa che ci sono controlli in atto. La carne ha una notevole tracciabilità che
migliora ogni anno.
D.
Latte crudo, la grande battaglia del movimento pro-natura: è davvero più
salutare di quello del supermercato?
R. Dal momento che non
subisce passaggi intermedi, risulta più conveniente di quello prodotto
industrialmente. Molto apprezzati sono anche i meriti ecologici, dovuti al
riutilizzo della bottiglia di vetro. Ma secondo gli estimatori, è soprattutto
l’aspetto nutrizionale a rendere il latte crudo unico e speciale. Non subendo
lavorazioni, conserva intatte le caratteristiche del latte appena munto, in
particolare le qualità nutrizionali. Provenendo poi direttamente dalla piccola
produzione, permette di valorizzare il lavoro dei produttori locali. Però...
D. Però…
R. Non ha subìto i
trattamenti necessari per eliminare i microrganismi, anche quelli
potenzialmente nocivi. Il latte di per sé ha una composizione caratterizzata da
un’elevata presenza di proteine e molta acqua, ottimo terreno per la crescita
dei microrganismi. Tra questi ricordiamo gli agenti di diverse infezioni
trasmissibili all'uomo quali la tubercolosi, la brucellosi, la listeriosi, la
salmonellosi, agenti patogeni che possono essere veicolati dal latte e, in
determinate condizioni, causare la malattia. In
proporzione alle condizioni igieniche dell’allevamento da cui proviene, il latte
venduto ai distributori può essere
potenzialmente contaminato e va considerato, al pari degli altri cibi
crudi, un alimento a maggior rischio di infezione microbiologica rispetto a
quello trattato termicamente.
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La guida all corretta scelta del cibo scritta da Maria Caramelli |
D. Qual è
il rischio maggiore che si corre?
R. Una malattia caratterizzata da anemia emolitica che compromette
la funzionalità renale e può condurre in alcuni casi alla morte. Si chiama
Sindrome Emolitico Uremica (Seu), è particolarmente pericolosa per i bambini molto piccoli e la causa è un batterio, Escherichia coli, che troviamo
protagonista di altre malattie a trasmissione alimentare. Due sono i punti
sostanziali: il primo è osservare le indicazioni di legge che dispongono di
consumare il latte soltanto dopo la bollitura. Il secondo aspetto fondamentale
è porre un’estrema cautela nella somministrazione alle categorie più fragili
come i bambini piccoli e i grandi anziani.
D. Torniamo all’Escherichia coli: che
cos'è e come si contrae?
In genere i membri della famiglia Escherichia coli
sono batteri buoni, anzi utili: abitano normalmente nell'intestino di molti
animali e dell'uomo, concorrendo alla digestione del cibo e alla produzione di
numerose vitamine essenziali. Ma da tempo si sa che alcuni rappresentanti di
questa famiglia possono essere molto dannosi, per via di un peculiare
patrimonio genetico, che fa si che essi siano particolarmente aggressivi. Tra
questi si distingue un ceppo, che è il responsabile della sindrome Sindrome emolitico
uremica, e presenta grandi differenze con gli altri membri della famiglia:
circa 1300 geni in più, acquisiti nel tempo da altri batteri.
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Attenzione a leggere bene le etichette dei cibi |
D. Quali alimenti possono essere contaminati?
R. Le carni, crude o
poco cotte e i salami. In particolare le
preparazioni a base di carne macinata, come hamburger, polpette e polpettoni
sono considerate più pericolose rispetto ai pezzi di carne intera perché il calore, che distrugge il batterio,
incontra più difficoltà a penetrare all’interno delle preparazioni. Altri cibi
coinvolti sono il latte non pastorizzato e i suoi prodotti; la maionese; i
succhi di frutta non pastorizzati; e infine, com’è accaduto recentemente in
Germania, le verdure, le insalate, e gli ortaggi in genere. Il rischio Escherichia coli non esiste invece per i cibi cotti. purchè completamente cotti, in ogni loro parte, perché le alte temperature neutralizzano il batterio.
Le regole di comportamento sono
elementari: i vegetali freschi vanno lavati accuratamente, se è il caso
spazzolandoli o strofinandoli sotto abbondante acqua corrente. Lavarsi le mani
dopo l’utilizzo dei servizi igienici e sempre prima della preparazione e il
consumo dei cibi. L’igiene è fondamentale per difendersi dal Coli: il 14% delle
infezioni da Escherichia coli O:157 è trasmesso attraverso le mani e le
superfici sporche.
D. Pesce crudo, il fascino
del giapo-chic. Ma è un alimento sicuro?
R. Il pesce crudo,
cosi come tutti gli alimenti crudi di origine animale, va considerato un
rischio di per sé e consumato con cautela. Non dobbiamo però privarci del
grande piacere di gustare sushi o acciughe marinate, ma semplicemente seguire
poche regole elementari. Se lo acquistiamo fresco
per mangiarlo a casa, è necessario congelarlo
a -20 gradi per almeno 24 ore, così le larve eventualmente presenti muoiono e
non fanno più danno. Ricordiamoci che aceto e succo di limone non devitalizzano
le larve. Se siamo al ristorante e vogliamo mangiar
pesce crudo, accertiamoci che sia rispettata la normativa europea. La legge
prevede chiaramente il divieto di servire il pesce crudo, marinato o affumicato
a freddo se non è stato prima congelato a -20 gradi per 24 ore. Sui menù dei ristoranti dovrebbe essere indicato sempre
l’uso dei prodotti congelati.
D. Tre
mosse per scegliere con oculatezza il cibo.
R.
Dedicare una quantità di tempo adeguata alla scelta delle materie prime e alla
loro preparazione in cucina: anche se viviamo in un mondo frenetico, non
dobbiamo dimenticare che mangiare è una attività a rischio (oltre a un piacere
da non trascurare) e necessita della dovuta attenzione. Limitare il consumo di
cibi già lavati, già pronti, già cotti, tenendo presente che ciascuno di
noi è protagonista della sicurezza del proprio cibo e lavare con cura, cuocere
bene e riscaldare adeguatamente fino al centro della pietanza, sono i principi
fondamentali per evitare tanti problemi.