Ferrari Red Power |
Il Cavallino, questa volta, è stato davvero rampante: nei primi tre mesi del 2013 il profumo Ferrari ha registrato una crescita anticrisi, con vendite in crescita del 42%. Il brand è in licenza a Perfume Holding, società nata nel 2010 dalla fusione post ristrutturazione di Morris Profumi e Selective Beauty (il fondo Investindustrial di Andrea Bonomi ha la quota di maggioranza del 78% e Orlando Italy, guidato da Enrico Ceccato, del 22% circa). Il gruppo è specializzato nella produzione e distribuzione di profumi della fascia media di mercato.
La filiale
italiana di Perfume Holding, che copre il 40% delle vendite totali, ha chiuso
il periodo gennaio-marzo 2013 con ordini in crescita dell’8%. Il gruppo ha
registrato lo scorso anno 135 milioni di euro e un ebitda del 10%, in linea con il
2011. Come mai l’Italia è riuscita a mettere a segno vendite ai distributori in
salita di quasi il 10% mentre il mercato interno registrava, nello stesso
periodo, una contrazione del 3,5%? “Abbiamo riposizionato verso l’alto un
marchio di forte appeal come Ferrari con
la fragranza Red power e aumentato la distribuzione”, spiega Gianfranco
Castro, amministratore delegato Italia. Il risultato è stato un +42% di
vendite in tre mesi. Anche il marchio La
Perla ha segnato una crescita, questa volta del 12%, grazie ad una
campagna stampa ad hoc e a investimenti nei punti vendita.
Fondamentale,
però il rapporto qualità-prezzo dei profumi in un periodo di forte difficoltà
generale: “I nostri brand più elevati, che vanno da Ferrari a La Perla a John Galliano, ad Iceberg, non superano la fascia dei 65 euro. Una scelta che sta
premiando”, aggiunge Castro. I diretti concorrenti in profumeria, infatti,
partono da cifre di almeno 85 euro a confezione. In portafoglio ci sono anche
marchi più economici come Ducati,
Fiorucci e Sergio Tacchini, che
vantano nomi noti e di richiamo abbinati a prezzi del tutto accessibili (a
partire da 9,9 euro). La società ha appena rilanciato Atkinsons, con una linea bagno completa, nata dalla collaborazione
fra Perfume Holding e la distribuzione, che ha aiutato il gruppo a costruire
prodotti e prezzi in linea con quanto richiesto dal mercato. Il primo trimestre
è andato bene: +20%.