lunedì 20 gennaio 2014

Il Desco, due raffinate stelle nel cuore di Verona

La sala centrale
di Patrizia Gallini*

Verona è una città incantevole, dai mille palazzi storici, conosciuta in tutto il mondo per la sua Arena. Non poteva mancare, nel cuore del centro storico, a due passi dalla casa di Giulietta, un ristorante degno di tanta notorietà: Il Desco
 
Il ristorante, che mantiene due stelle Michelin da svariati anni, è situato in un palazzo del Quattrocento, la sala principale dal soffitto a cassettoni, i colori, i tavoli apparecchiati con maestria, invitano alla conversazione e preparano ad una cucina di altissimo livello con piatti speciali sia come genialità nella preparazione sia come presentazione.  

Elia Rizzo e il figlio Matteo sono i due chef di questo ristorante. Matteo, il figlio ventinovenne, si è fermato al nostro tavolo ed è nata una conversazione molto piacevole.
Da sinistra, Elia e Matteo Rizzo, i due chef
D. Mi dica Matteo, quando è nato il Desco?
R. Mio padre ha creato Il Desco trent’anni fa. Già da bambino gironzolavo in cucina e aiutavo con piacere a pulire le verdure osservando papà che preparava i suoi piatti fantasiosi. Verso i quindici anni ho cominciato il servizio in sala e da alcuni anni, assieme a mio padre, dirigo la cucina.

D. Come descriverebbe il tipo di cucina del vostro ristorante?
R. Una cucina legata alla qualità degli ingredienti, semplice ma raffinata, perché le materie troppo elaborate perdono la sostanza, una qualità quindi intrinseca nell’ingrediente. Usiamo per la maggior parte materie del territorio, come il baccalà, le verdure di stagione, i piatti tipici della cucina veneta.

D. Che cosa preferisce fare in cucina?
R. Nei piatti di pasta riesco ad esprimermi al meglio, comunque mi piace fare un po’ di tutto. Il nostro è un gioco di squadra, esprimo le mie idee a mio padre e lui è sempre geniale nel trovare la giusta interpretazione, ha l'intuizione di far diventare l’idea un grande piatto.

Il Desco ha una capienza di 45 coperti, distribuiti nelle due sale. Menù dei classici del ristorante a 95 euro, vini esclusi. Menù degustazione 135 euro, vini esclusi. 
 
www.ristoranteildesco.it
Triglie con fave
LA RICETTA
Filettini di triglia con fave, pomodorini, olive e cappellunghe

8 filetti di triglia
16 cappelunghe
100 gr di fave verdi
4 cucchiai di olive nere denocciolate
100 gr di pomodorini zatterino tagliati in due
olio extra vergine
sale, pepe
aglio tritato

Cuocere le cappelunghe (dopo averle fatte spurgare in acqua per mezza giornata) in una padella con un filo d’olio e un pizzico di aglio. Estrarle dal guscio. Cuocere le fave private della buccia in acqua salta bollente. Cuocere in una padella con un filo d’olio a fuoco vivo i filettini (salati e pepati) fino a doratura. Disporre sulla base del piatto l’insalatina di fave, pomodorini e olive condita. Adagiare sopra le cappelunghe e i filetti di triglia.

*Contributor di Bellezzefelici, esperta di cucina stellata e chef

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