Produzione
in crescita del 3% a 9,3 miliardi di euro, export al galoppo (+12% a
3,2 miliardi), mercato interno in frenata. Leggera per alcuni canali, pesante per altri. Sono le cifre della rilevazione congiunturale
di fine anno messe a punto dal Centro studi di Cosmetica
Italia guidata
da Fabio Rossello. I
dati si riferiscono ai
preconsuntivi del secondo semestre 2013 e alle previsioni per il primo
semestre 2014 del settore beauty in Italia. Ma vediamo come è
andata.
Fabio Rossello, alla guida di Cosmetica Italia, parte di Confindustria |
A
fine 2013 il valore dei cosmetici acquistati in Italia ha toccato i
9,4 miliardi di euro con una contrazione di poco più di un punto
percentuale (-1,3%). Le proiezioni per il 2014 sono improntate a
un'ulteriore limata dei consumi, che dovrebbero ripartire verso
la seconda metà dell’anno. A soffrire la crisi sono i saloni
professionali di
acconciatura,
in discesa dell'8% a 590 milioni di euro. Le previsioni, però, sono
ottimiste: si stima una riduzione al -4% del tasso negativo nei primi
sei mesi del 2014. Anche i centri
estetici
soffrono: il canale, che vale poco più di 240 milioni di euro,
registra un -4%
(-5%
la stima per il 2014).
Profumeria ancora in difficoltà: -3,9% il secondo semestre 2013 |
Per
un valore totale di 2,1 miliardi di euro, la
profumeria registra
la più pesante contrazione tra i canali tradizionali: il secondo
semestre del 2013 porta a un calo del 3,9%, seguito da una previsione
in flessione per il primo semestre del nuovo anno del 3%.
Le farmacie hanno ricominciato a crescere |
Riprendono,
dopo alcuni trimestri di difficoltà, le farmacie:
il 2013 chiude a +1%, per un valore vicino a 1,8 miliardi di euro.
Anche le erboristerie
continuano
a crescere. Il +2% di fine 2013 permette di raggiungere i 400 milioni
di euro, a testimonianza dell'interesse verso i prodotti naturali.
La
grande
distribuzione (+0,5%)
è sostenuta dalle vendite nei mass
specializzati
e nelle nuove insegne monomarca per un valore globale di 4 miliardi
di euro. Si tratta del maggiore canale di vendita per questa
categoria di prodotto. I
contoterzisti, infine, salgono del 4%
a
fine anno e del 5% nelle previsioni per il primo semestre del 2014.